POST HIT: novembre 2012

mercoledì 21 novembre 2012

TESTAMENTO A GETTONI




[ Slot Machine Portraits, Vladimir Kobrin ]




Una slot machine a forma di sfera
ogni nazione e ogni popolo
con la sua lebbra e il suo pianto
e su tutto il trionfo della bomba.
Giù un gettone anche per fare l'amore
o morire/

Ciascun uomo solo. Solo!
Senza storia e senza grido,
con la faccia a pezzi e un urlo
col silenziatore in gola.
Giù un gettone anche per sapere
o sperare/

E ora me ne vado,
me ne vado senza che mi abbiate
restituito i miei beni.
Me ne vado senza avere imparato
nient'altro che a imprecare e maledire.
Me ne vado senza aver visto l'amore
con le labbra piene di bava e
di bestemmie amare/

Ora me ne vado,
non voglio più vedermi:
eccoli tutti i miei possessi
dati alle fiamme.
Via! Via! Bruciate tutto!
Carta bianca
vuoto di memoria
posto vacante
colpo a bruciapelo/



lunedì 19 novembre 2012

ESTATE SOTTERRANEA








sei un’estate sotterranea
tu che sai penetrare
segretamente negli occhi
degli uomini balzando furtiva
dai balconi
attraverso finestre chiuse
violando le leggi
conosciute della materia
infrangendo la privatezza
di quanto essi vorrebbero
restasse celato al mondo

in quelle camere resti,
anche per poco,
ad ossigenarli riscaldando
di nascosto le atmosfere
artiche di stanze
che hanno la temperatura
di steppe siberiane,
soffiando vento caldo sulle loro mani
giunte strette al tuo seno
che cola in stelle liquide


poco conta che tu te ne vada 
con la stessa leggerezza con
cui sei arrivata,
senza che nessuno di loro
si accorga dei tuoi passi
verso la porta,
non è la fama che cerchi,
ma qualcuno che ti stringa a sé per
portarti nel blu di una stagione
solare di lievi brezze tiepide
frementi di baci,
qualcuno da seguire
nella luce dell’estate totale



giovedì 15 novembre 2012

AUTUNNO, GALLERIA DI VISI


[ " Leaf ",  Leif Podhajsky, 2012 ]




sta la sera
le foglie trafiggendo
ad una ad una
ah! tenera tristezza
-     fiore del mio sangue –
troppo dolce per poter
essere eterna

...

un cieco vede la cecità

il pazzo sente la follia
ad ogni suo passo

assolti da ogni dubbio
gli amanti sanno l'amore

...


spoglia sboccia la strada
solinga ed ombrosa

voce tenue sulle labbra
cuore trepidante

dormono i mari
si smorza il suono

spuntano ombre
in lontananza




di primavera andate
vestiti amanti!

tessuti di vento
fin dentro i vostri petti
ansanti

muovendovi lontano
verso la sete ma
con acqua di fuoco
nella mano



non vanno in nessun luogo
le strade della notte

forse l’oscuro Nord
vi sembrerà più ospitale
di qui

nonostante il freddo
che verrà
torvo
a baciarvi le mani

non vanno in nessun luogo
le strade del mattino

nel desiderio che vi
nutre sciogliete le paure
bruciando ogni brina

che è il fuoco sacro
a indicarvi il domani











CANZONE NUDA









la vibrazione scorre
nella parola e oscilla
fuori,
è un'onda di sangue
di pietra, di lingua/

ha un'anima di salgemma:
è un mare d'amarezza
assolata, un abisso di
solitudine assoluta/

la stessa che ebbero
modo di gustare le amebe
prima che fosse
lacrimato l'uomo
sopra gli oceani/

è una canzone nuda:
nessuno la suona,
suono puro,
è una preghiera del mattino
fatta di parole senza bocca
il ronzio che nessuno
mai vedrà attraverso
strumento alcuno/

è il canto di questo buio
che si stende
sopra il nostro amore
fugace/





mercoledì 14 novembre 2012

LE STANZE SPAGNOLE



["Guernica", Pablo Picasso, 1937]




in una camera nel mezzo
sotto una lampada
distese nell'attesa
tre forme
curve,
mormorando.

attraverso le stanze
silenziose
carni oziose
sommerse 
nel profondo sussurro
della quiete sotterranea.

avverto il palpito
nei loro petti agitati,
si sentono soli.
si sentono bersaglio
di un mistero:
un presentimento tenebroso
che pende sulla città
e detta loro l'ansia
della vita eterna.

anche in questi luoghi segreti
scavati nelle interiora
dei palazzi
siamo capaci di sentire
la paura delle bombe,
della gettatezza l’angoscia
della morte la certezza.




sabato 10 novembre 2012

Tracce

Ho armadi pieni di scheletri
- sotto i tappeti, schegge & vetri -
& vivo da sempre nel terrore
Che qualcuno mi scopra, che prima o dopo
Salti fuori che anch'io
Non sono che un bluff, un abbaglio
Una bufala una montatura
Uno sbuffo
Una striscia di bava,
Quando sopravvive a se stessa
Sull'asfalto della strada.

domenica 4 novembre 2012

SANDY





squarciati
come fragili pontili
di legno eretti in faccia
all'oceano
erano anche i suoi
piccoli occhi chiusi
lì fra le macerie, sepolti
dentro il fango.
a giochi fatti non resta
che raccogliere le poche
cose da terra,
e tutte le lacrime
ritornate nel profondo
dell'oceano.

TORO MECCANICO







mi è stato necessario esercitarmi
alla lotta con sparring partner
ai quali potevo tranquillamente
spaccare la faccia,
sfregiando loro il volto
senza tante remore
- schizzi di sangue sulle
guance, fra le gengive -
roba da mordere la schiena e
i capelli, roba da tenere salde le cosce
in groppa e stringere fino
a farsi paonazzi.
niente m'importava di loro:
è giusto dirla tutta.
del resto il più delle volte la cosa 
è reciproca e una volta saliti
sul ring ognuno corre i propri
rischi alla pari.
50 e 50.
non ci sono vantaggi né ostaggi
né tantomeno stalli alla messicana
in questo gioco.
puoi sfasciare loro i denti
senza alcun problema, ognuno si 
gioca quello che ha da mettere 
in tavola senza complimenti.
è come un rodeo simulato:
un toro meccanico,
una finzione.
e non è che non sia vera:
solo manca la scintilla dell'Incontro,
del momento per cui ti alleni da sempre.

è un esercizio propedeutico
che ti logora ma rafforza lo spirito.
non ci si può proprio presentare
alla partita vera impreparati,
intendo senza aver prima
fatto a botte con della carne da macello
che si possa anche sprecare.
è un addestramento metodico e lineare.
implacabile.
è un'impalpabile finzione
che finisce a rassomigliare
ad una vita ma che ha in sè una
specie di forza vitale efficacissima
che ti spinge a ricercare lo scontro,
quello vero.
quello in cui ti giochi tutto e non c'è
nessuno che fermi la giostra quando 
ti stanno letteralmente pigliando
a calci in culo, a colpi bassi sulle reni,
nessuno che dica 
fermi! stop!  così vi state ammazzando!
riprendiamo daccapo, tu devi sistemare
il tuo gancio sinistro invece tu cazzo
non hai movimento di gambe, datti una
svegliata -
niente di tutto questo.
niente protezioni
né reti da trapezista solo un
50/50 e la tua vita in gioco.

e tutto quello
che hai da mettere sul piatto
sono le tue mani e la rabbia
e non hai più nemmeno
fiato e sei all'angolo: un vecchio pugile
sfiancato, messo alle corde,
che se la gioca tutta in una volta,
debole di gambe, 
fiacco sui piedi ma
con la voglia di farcela.
un vecchio pugile all'angolo
che gli fa male la carne 
che vuole andare a casa
che non vuole più giocare a quel
gioco del cazzo in cui finisci a fare
il sacco da boxe umano, il punchball
con gli occhi a stella solo
perché - tanto il toro meccanico
è più rassicurante,
al massimo ti becchi una leggera
commozione, non rischi certo di
lasciarci le penne -
ma non guadagni niente. 

non puoi mica morire
facendo lo sparring partner.
meglio finire al tappeto sapendo di
essertela giocata tutta sulle 
tue gambe.
meglio schiantarsi come un funambolo
nella nebbia mattutina 
sopra un filo
che corre attraverso l'alito
freddo
delle nuvole,
e cadendo giù,
sorridere.









sabato 3 novembre 2012

CUORI & PORTAFOGLI








notti lame piatte
coltelli bianchi
mogli fatte a maglia
la mia luce splendente
sta sotto il cuscino
oh terra
non voglio
costellazioni lontane
ginocchia valghe
collinette intricate
né ragazzine
saputelle al limite della
decenza
confortate dalla sicurezza
economica di papi
del cui riflesso brillano i loro occhietti
pur troppo strafottenti
per essere sbocciati
solamente
dalla loro ultima adolescenza
meglio un tirapugni
darci dentro
una femmina
o qualsiasi altra cosa
che non mi faccia
ricordare l'inebriante
progredente
trionfante
avvenente
danza del futuro
ché
io non l'ho la speranza
né la penitenza
né gli esami di coscienza
addormentami terra
e sbiancami
domami zittiscimi
io non lo voglio un risveglio
né uno scopo
né la consapevolezza di
questo e quello o di tutte
le altre cose che adoperiamo
per riempirci occhi bocca
cuore e portafogli