POST HIT: agosto 2012

martedì 28 agosto 2012

L'estate sta finendo



L'estate sta finendo
E forse anche qualcos'altro
Mentre un sole scarlatto e gonfio
Esplode
Al rallentatore
All'orizzonte
& mi chiedo che cosa ne sarà di quest'anno
Nuovo solo per chi come me
Fa ancora i conti sul calendario scolastico,
Di questa vita che va sempre avanti
& com'è possibile che uno a vent'anni
Legga Laforgue e Cendrars
E a trentacinque si trovi col mutuo, le rate, la Golf usata
Un paio di polo Ralph
Per le buone occasioni,
Se farò anch'io una fine del genere
(Com'è, del resto, ampiamente previsto)
& a quali meschinità, compromessi (e, certo, dipendenze)
Mi toccherà aggrapparmi
Per farmi valere al lavoro per
Tenere insieme i pezzi non
Fare il pazzo alzarmi
Presto essere
Uno a posto.

lunedì 27 agosto 2012

2 MAGGIO, VILLA BORGHESE




[Robert Doisneau, Baiser Blotto, 1950]




( cinque minuti due parole
 ed uno sguardo erano bastati
 per passare dagli occhi
alle presentazioni ai baci
 così per strada senza punteggiatura
 senza un motivo vagamente plausibile
 baciandoci come in una
 fotografia di Doisneau )





Il giorno appresso
lei mi parla, con il suo cali english, 
di come vede il Mondo, di quello che
sogna, illustrandomi le ragioni che l'hanno
condotta qui dalla west coast.

E' di San Francisco e conosce un sacco di storie
divertenti sugli esseri dei fondali marini,
mi bacia di continuo e si chiama M.
(sì, proprio come quella mela
"che vuol dire mordimi").

La Città si specchia dentro i suoi
splendidi occhi a mandorla;
è davvero una delle creature più pure
che mi sia mai capitato d'incontrare,
ha in corpo un tale bellezza:
vivida, priva di ombre o malinconie,
(quell'angustia tipicamente europea?)
quasi infantile.

Mi sorride, bagnandosi le labbra turgide
di sole, spiegando la storia di come la famiglia
dei suoi vecchi s'era stabilita nel Golden State
dall'estremo oriente
- Tailandia o Indonesia, non ricordo - 
parla delle proprie radici con rispetto e
trasporto.


Io la ascolto con ammirazione,
e mi viene anche un poco di vergogna,
ché l'unica radice che ho mi provoca
un dolore inesauribile
(eccola che viene, l'angoscia europea);
la sua realtà mi appare così netta,
priva di buchi o salti, continua e sicura.
Una giornata tutta cieli azzurri e contorni
lucenti.

L'amore che nutre nei confronti del Mondo
e per sé stessa mi fa tenerezza;
è talmente libero che stento a crederlo,
ma mi suscita un sentimento d'infinita
gratitudine.


Ci baciamo ancora, stesi sul prato, e cerco
di farle capire che tutto questo mi pare
un miracolo: pazzesco, tortuoso eppure
semplicemente così lineare.

Sento solo che Roma è uno splendore
che abbaglia, coi suoi marmi
che cuociono al sole e i suoi gatti
e tutta questa caciara;
 penso a quanto fa bene trovare il modo,
(non importa come)
 di obliare i propri tormenti europei,
anche se per un pomeriggio soltanto.


venerdì 24 agosto 2012











un vecchio in bicicletta
si ferma assorto
a sbirciare
i visi fra i necrologi

da giovani cerchiamo
i nostri amici al bar,
per strada,
allo stesso-posto-stessa-ora,
il più delle volte
quasi ignorandoci

distratti nella convinzione di
restare per sempre

con gli anni andiamo cercando
i loro volti
in camere d’ospedale,
fra gli annunci funebri,
o al cimitero.










lunedì 13 agosto 2012

Holiday

Un agosto fra i più freschi che ricordi
Passato a decifrare geroglifici
In una casa che non mi appartiene più
Ma che certo non mi è estranea
E dove, in qualche modo, sono cresciuto
Nelle vacanze degli anni '90
E ormai all'istituto per giovani ciechi
Sono tutti tatuati sulla schiena
& studiano il modo più social
Per svuotarsi le vene nel lavandino
Mentre io sono ancora qui
Che mi chiedo se non sia tutto uno scherzo
& nel centro di questa tempesta
Di ricordi d'infanzia e campi magnetici
Sfoglio le istruzioni in tedesco & coreano
Dei vecchi elettrodomestici
Cercando come in un testo sacro
Rivelazioni su come diavolo
Funzioni tutto questo.

domenica 12 agosto 2012

ALMENO I CANI



[Allen Ginsberg says "Cheers!"]





non hanno nient'altro
da fare se non 
annusare buchi
per capire se
le cose possono
funzionare o
è il caso
di lasciar
perdere in fretta,
di darsela a gambe/

darei in pegno la parola
pur di avere in dono
un tale fiuto;
poter restare muto,
mugugnando
come un matto,
con il naso ben
ficcato in un buco
a caso/

magari avere anche 
l'impressione
(almeno stavolta)
di averci davvero
capito qualcosa
del mondo
appreso attraverso
l’olfatto/











mercoledì 8 agosto 2012

AGOSTO, NEANCHE I CANI










agosto/
neanche i cani/
solo gli ultimi, le matte, i bastardi/
le piazze mute/
la pelle a chiazze/
la voce della città è il solito vecchio sbronzo
che canta la sua canzone/
indugia stravaccato sulla panchina all'ombra:
la sua voce è un prurito/
un lanciafiamme.

ma è un gran godimento qui/
giusto quella manciata di giorni di tregua/

pensa a quei poveracci/
che dopo mesi di lavoro ininterrotto/
code in posta/
ore trascorse bloccati nel traffico,
procedendo lentamente e bestemmiando/
imprecando/
dopo svariate discussioni
con la moglie o chicchessia/
si ritrovano sul loro metro quadro di spiaggia,
a litigarsi con il vicino un centimetro in più
di spazio vitale, sgomitando/
o in coda al baracchino di un bagno
dal nome improbabile,
pacchianamente esotico/
a prendere un ghiacciolo
gusto cola/

agosto/
neanche i cani/
solo gli ultimi, le matte, i bastardi/
la città vuota
è un gran vivere/
una vacanza in senso proprio/
passeggio/
solitario/
ben al riparo dalle calche/
mi sento vacuo anch'io/
svuotato/
un deserto d’oro liquido/
la voce della città è il mattino
in cui riesco a riconoscere
il suono dei passi della solitudine
avanti a me/

il che credo si avvicini a quello che
intendo ora per felicità/
giusto questa manciata di attimi di tregua/





mercoledì 1 agosto 2012

STAY GOLD



You’re gold when you’re a kid, like green. When you’re a kid everything’s new, like dawn/
 It’s just when you get used to everything that it’s day. Like the way you dig sunsets, Ponyboy/
 That’s gold/ Keep that way, it’s a good way to be/

[The Outsiders , Cap. 12, S. E. Hinton]














Resta oro puro ragazza,
resta d’oro ,
vigorosa come la prima
luce posata su un boccio,
sulle soglie dell'aurora,
radioso/

Non venderti alla notte, 
ché il tuo valore è alto, 
un albero teso alla stella del mattino
sfiorato dal primo chiarore,
resta acerba ragazza,
resta in fiore/

Bacia le sue labbra,
ma non permettere ch'essa t'imbrogli,
vai a cercare le persone
sul fare dell’ imbrunire,
ma non lasciarti ingannare,
resta pura ragazza,
resta vera/

I lupi sono fuori,
io sono un fucile,
ammazzare il tempo
non è affatto divertente,
ma tu stai pura,
resta innocente/

Cosa rimane di tutte
quelle notti buie
illuminate da luci a strobo,
notti di giovinezza,
se sei abituata ad esse come
ad una testa vuota,
una domenica pomeriggio di
malinconia e mal di festa?

Quando il sole sarà alto,
lì sarà ora di conti,
dico che non è per niente
un divertimento,
tu rimani vera ragazza,
resta d'oro/

Resisti bambina,
va' avanti, 
in una foresta fatta
di notti e luci,
con alberi alti e animali selvaggi,
ma tu resta oro puro ragazza,
resta d’oro/

Tu vali migliaia di
betulle che crescono
ogni giorno più forti,
le tempeste elettriche sono
solo nella tua testa,
asciugati il collo e resta
sveglia, rimani vera/ 

Qualunque cosa,
ma resta pura ragazza,
resta oro/