non domandare amore!
questo tuo cuore cannibale
sarà soddisfatto solo quando
ci avrà sfiniti entrambi
con questo gioco di trincea
fatto di abbracci da strafatti
d'aloni di luci che si allontanano
da stringere
e pisciate un po' ovunque,
dove capita,
come cani.
ma solo per paura.
nei loro occhi coronati di aureole
d'immobile perfetta santità, fisso,
il terrore di vedere scivolare via
le loro facce di marmo,
di trovarsi nudi e crudi,
struccati nel ridicolo
spolpati e digeriti
senza più nemmeno un briciolo
di musica di sottofondo.
magari sono belli da vedere,
ma non muovono i piedi.
non domandare amore!
io ho saputo che nel tuo
sguardo alla stazione dentro
il silenzio sottopelle agli sferragliamenti
quello che avresti
voluto dirmi era altro
quello che avresti
voluto dirmi era altro
e non - arrivederci - .
d'ora in poi e
per tutti gli anni a venire
per tutti gli anni a venire
della tua vita scendi dal treno
e portami a ballare
ma non volere a tutti i costi l'amore,
non lo domandare!
prima che la musica smetta
indossa un filo del tuo sorriso
e lascia che siano i tamburi a fare
il resto
non sono bello da vedere e
ho tutti passi da perfezionare
ma mi sto muovendo
usando tutto quello che ho
sul ritmo accanito
di questi timpani che rimbombano
forsennati
di questo tuo cuore cannibale
che sempre mi fa dimenare
dentro il ventre slabbrato della città
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