POST HIT: giugno 2012

lunedì 18 giugno 2012

venerdì 15 giugno 2012

Livin' la vida loca

Possono cambiare l'età & le latitudini
Ma riceverai comunque sempre & dappertutto
Messaggi del genere "Leute,
Heute Abend Party am Campus"
Ed eccoti là con gli altri
Ad aspettare che la serata svolti
Che lei ti guardi, ti parli
O che esploda la cometa di Halley
& mentre riascolti i testi delle canzoni
Di tutti i revival ironici
Che ci toccano in sorte in questi tempi postumi
Ti chiedi perché a fine anni Novanta
Sembravano così credibili
Promesse di felicità ingenue tipo
Amicizie & amori infiniti
O feste all'alba ai Tropici
Mentre oggi non ci resta altro di meglio
Che darci dentro con gli alcolici,
Ballare, e poi commuoversi.


martedì 5 giugno 2012

DA e. AD E.

[via this isn't happiness™]



totalmente insonne, in bianco,
immerso nell'immensa oscurità di
casa, assaporando il genio del profumo,
interrogandomi sull'origine di un nome simile:
penso subito al capolavoro di Süskind & alle evocazioni
olfattive giovanili-ma-non-troppo di Mann/

4 e mezza di mattino, suono del cicalino dei mezzi
della nettezza urbana,
gli uccelli prendono a salutare l'aurora veniente,
il mondo dormiente, l'assoluta avvenenza sovrumana
del silenzio/

presta attenzione: le parti buie del tuo intimo
profondo urlano, ascoltale e piangi fuori il tuo petto,
piangi a fiumi;
posso vedere il tuo lato cieco,
voglio morire sui tuoi occhi chiusi/

senti le tue lacrime e ascolta: è la prima forma di cui puoi
avere esperienza;
ti sento dannatamente, forsennatamente vicina,
maledettamente dentro/

sei uno specchio in ritardo di una manciata d’anni nel passato,
è come vedere rifratta la propria immagine al rallentatore,
e riavere davanti agli occhi, sulla superficie riflettente, la sembianza di un momento già trascorso fissata come su una pellicola/

paragonata alla breve durata delle nostre esistenze è come
il cielo in cui ho fisso lo sguardo adesso, con tutte le sue stelle
e il resto, ed è l’ora/

sono tremendamente spaventato, perché ho cicatrici che corrono
lungo tutto il mio corpo, e lo attraversano, e tutto questo è
come una guerra in cui non c’è modo d’avere tregua,
alla stregua d’un reduce costretto dalla fuga ad una marcia
forzata verso casa,
lontano dal nemico che avanza alle sue spalle/

voglio abitare sul tuo cuore aperto, (davvero, mi è riuscito di dire quella parola)
sul tuo torso spoglio, stracciato,
sulla tua maschera squarciata, lasciando le mie distorsioni ai piedi
della notte, perché io voglio sapere di te/



domenica 3 giugno 2012

Un'autoarcheologia #5

Quando arrivo alle feste e mi chiedono
"Wo kommst du her" or equivalents
In tutte le lingue che è possibile parlare
In uno di questi WG cosmopoliti
Sempre all'ultimo piano senza ascensore
& da cui dall'alto intuisci il lungofiume
Io per tagliare corto dico sempre
"Ganz in der nähe von Venedig"
& da quel momento mi sento un mezzo imbroglione
Ma come fare a spiegare che arrivo
Da Via Battaglione Aosta
Che era ancora sterrata quando mio nonno
In ritardo di quindici anni sul miracolo economico
Ha tirato su la casa
- Mio nonno che è morto esattamente tre anni fa
In una saletta post-operatoria imbevuta di ammoniaca
In piena sessione esami & in orario aperitivo
(Mi hanno telefonato che avevo uno spritz in mano)
((La sveglia in camera sua ha suonato per giorni, dopo))
(((Da allora in quel bar non sono più entrato))) -
"So, woher kommst du nochmal?"